Mobilità
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- Pubblicato Venerdì, 25 Gennaio 2013 19:21
Sette punti per una nuova mobilità
La mobilità è uno dei diritti fondamentali della cittadinanza contemporanea. Per questo ci impegneremo per:
1) Gratuità del trasporto pubblico
Le auto hanno invaso qualsiasi spazio pubblico, riducendone la qualità della vita e la vivibilità degli spazi urbani. L’Italia è il paese europeo con la più alta densità di automobili: 36 milioni di auto, il 17% dell’intero parco circolante in Europa, a fronte di una popolazione pari al 7% di quella dell’intero continente.
La differenza si nota anche nelle grandi città: ad Amsterdam e Parigi il rapporto è di 25 auto su 100 abitanti, mentre a Roma è 70 su 100. Per indurre un cambio generalizzato di mentalità tra i cittadini abituati a usare prevalentemente i mezzi privati, i mezzi pubblici devono essere comodi, frequenti, puntuali e tra di loro connessi in modo da facilitare il sistema intermodale e il passaggio tra metro, bus e tram su dimensione metropolitana.
Ma non solo. Per garantire un bene comune – il trasporto pubblico - e pari opportunità di muoversi ai cittadini di ogni strato sociale, Roma adotterà il modello tariffa free. Si potrà viaggiare a costo zero sui mezzi pubblici di superficie. E’ un grande investimento sociale e ambientale che servirà a ridurre il traffico e l’inquinamento rendendo la nostra città più vivibile e sicura.
Nei paesi europei come l'Italia le spese delle aziende che gestiscono i trasporti sono coperte solo in parte dalla bigliettazione (30-35%). Gli studi più innovativi sul settore mostrano che la quota coperta dalla bigliettazione sia paragonabile al costo in termini di personale e mezzi necessario all’emissione e al controllo degli stessi titoli di viaggio.
La gratuità del trasporto pubblico è un investimento anche dal punto di vista economico: la scelte di mobilità sono caratterizzate anche da ingenti costi esterni, che ricadono sulla collettività (i costi associati all’inquinamento atmosferico, all’inquinamento acustico, alla congestione, agli incidenti e ai costi sanitari connessi e all’emissione di gas serra, responsabili del surriscaldamento del pianeta).
Utilizzare il trasporto pubblico fa risparmiare quasi i tre quarti delle esternalità nel caso di autobus e pullman, e le riduce a meno di 1 cent nel caso del tram. Quindi il trasporto pubblico gratuito risparmia sui costi esterni ,molto inferiori a quelli di altre modelli di mobilità, è una scelta politica che costa zero, anzi fa risparmiare.
2) Il Parco dei Fori
Eliminiamo il traffico dal centro archeologico di Roma e costruiamo una ‘spina verde’ che dal Colosseo e dall’Arco di Costantino arrivi verso piazza Venezia, valorizzando i Fori romani, tagliati in due dalla Via dell’Impero e soffocati da smisurate correnti veicolari.
3) Il Tram sul Lungotevere
Realizziamo una linea tramviaria sul Lungotevere che corre da Ostiense a ponte Milvio lungo la riva sinistra del Tevere trasformata in passeggiata , come ricordava Insolera. La linea incontrerà la ferrovia che va all'aeroporto di Fiumicino, la stazione Tiburtina, i tram 8 , 2, 19 e 3 (che va ripristinato), oltre alla ferrovia per Viterbo, le Metro A e B. Collegherebbe tutto il centro storico, dallo Stadio Olimpico a San Pietro.
4) Spazi Car Free nelle periferie
Ridisegniamo gli spazi e le strade con spazi Car free, per la moderazione del traffico e per facilitare la convivenza tra diversi modi di muoversi. Contrastiamo il fenomeno del parcheggio selvaggio (sulle strisce pedonali, in doppia fila, in prossimità di curve ed incroci, sulle piste ciclabili) e liberiamo grandi aree urbane attraverso la pedonalizzazione: non solo per permettere ai cittadini di passeggiare ma per affermare l’idea che Roma si salverà solo se i suoi cittadini (e l’amministrazione) mutano abitudini, cambiano passo e trasformano la propria concezione di mobilità.
5) Piste ciclabili
La bicicletta deve diventare una delle principali alternative concrete promosse dalle nuova amministrazione. Il suo utilizzo ,oltre che migliorare la qualità dell’aria e il traffico, riduce lo stress individuale, aiuta l’umore e l’equilibrio psico-fisico.
Per stimolare nuove abitudini tra i romani estendiamo le piste ciclabili e creiamo una rete organica e strutturata di piste, da affiancare a una rete tramviaria efficiente, e parcheggi nei posti strategici per favorire gli scambi. Noi ci impegniamo a realizzare un modello diverso da chi investe nelle piste ciclabili come “riserve urbane” per pochi fanatici o per le gite domenicali. Accogliamo anche una delle proposte di Salvaiciclisti: realizzeremo un percorso ciclabile in ogni strada di nuova costruzione o sottoposta a manutenzione straordinaria.
6) Gli amici delle bici
Aggiungiamo un vagone adibito al trasporto delle bici su ogni convoglio delle due linee di metropolitana che sia in funzione durante tutte le ore e i giorni e nel sistema ferroviario locale. Inoltre, facilitiamo la creazione di un sistema capillare di ciclo officine che parta dal centro e arrivi fuori il GRA.
7) Un tavolo permanente per l’accessibilità
Il modello di mobilità a cui stiamo lavorando è fatto di accessibilità, intermodalità, servizi pubblici. In esso il trasporto su bici non è un’appendice. La politica dell’accessibilità comporta una riorganizzazione della città e per questo bisogna mettere subito fine all’espansione del cemento, con una delibera apposita del Consiglio, e istituire un un tavolo permanente di consultazione per realizzare una nuova mobilità nei municipi, aperto alla cittadinanza attiva e ai comitati, che abbia anche il compito di promuovere iniziative e campagne di sensibilizzazione ed educazione alla mobilità sostenibile.