Come si vota

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La Repubblica Romana e i diritti di cittadinanza

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di ALESSANDRO PORTELLI* - Qualche giorno fa in un piuttosto farneticamente post, il blog di Casa Pound se la prendeva con Sandro Medici e i suoi sostenitori, rei di usare abusivamente il nome della Repubblica Romana. Citava la frase di Sandro Medici - “Ci batteremo per la cittadinanza universale” – e aggiungeva: “prima avrebbe fatto bene chiedere cosa ne pensano i giovani volontari caduti per difendere Roma dall’arroganza dello straniero sugli spalti del Gianicolo. O cosa direbbero Manara e i suoi bersaglieri, o i legionari italiani di Garibaldi, se sapessero che le loro cariche all’arma bianca al Vascello, contro un esercito più numeroso e meglio armato, 160 anni dopo sarebbero state vanificate da qualcuno che a nome loro avrebbe foraggiato l’introduzione dello Ius Soli”.

Sandro Medici: “Roma deve dichiararsi città senza debito”

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Andrea Scutellà, Fuorilemura - La campagna elettorale per le prossime amministrative a Roma entra nel vivo e i cittadini inziano a tremare. Ancora una volta, dopo le recenti politiche, saranno chiamati al voto per esercitare quel potere sovrano che consiste nel barrare un simbolo in cui non riescono più a riconoscersi. La croce è lo spazio d’incidenza del cittadino nei destini della comunità.

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Sandro Medici si candida al Campidoglio. Nasce la "Repubblica Romana"

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LIBERA TV: il video della Conferenza stampa

Sandro Medici conferma la sua candidatura alle elezioni amministrative di Roma capitale. E, dal Teatro Ambra di Garbatella, parte ufficialmente la sua corsa per il Campidoglio. Nel corso di una partecipata conferenza stampa, Medici ha presentato il simbolo elettorale e la sua lista civica che si chiamerà "Repubblica Romana": "Una lista aperta, di cittadinanza, che sarà composta per il 50 per cento da donne e per l'altra metà da uomini, con criteri di selezione trasparenti, e lo stesso avverrà in ogni municipio di Roma, anche nella scelta degli aspiranti minisindaci - ha spiegato - E stiamo anche pensando di istituire una nuova figura, quella della co-sindaca, che mi affianchi nel lavoro".

Radio Radicale - Intervista a Sandro Medici

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Per chi se la fosse persa, pubblichiamo il link per ascoltare l'intervista a Sandro Medici andata in onda il 13 marzo su Radio Radicale. 

clicca qui per ascoltare

Sette punti per una nuova mobilità

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La mobilità è uno dei diritti fondamentali della cittadinanza contemporanea. Per questo ci impegneremo per:

1) Gratuità del trasporto pubblico

Le auto hanno invaso qualsiasi spazio pubblico, riducendone la qualità della vita e la vivibilità degli spazi urbani. L’Italia è il paese europeo con la più alta densità di automobili: 36 milioni di auto, il 17% dell’intero parco circolante in Europa, a fronte di una popolazione pari al 7% di quella dell’intero continente.

La differenza si nota anche nelle grandi città: ad Amsterdam e Parigi il rapporto è di 25 auto su 100 abitanti, mentre a Roma è 70 su 100. Per indurre un cambio generalizzato di mentalità tra i cittadini abituati a usare prevalentemente i mezzi privati, i mezzi pubblici devono essere comodi, frequenti, puntuali e tra di loro connessi in modo da facilitare il sistema intermodale e il passaggio tra metro, bus e tram su dimensione metropolitana.

Ma non solo. Per garantire un bene comune – il trasporto pubblico - e pari opportunità di muoversi ai cittadini di ogni strato sociale, Roma adotterà il modello tariffa free. Si potrà viaggiare a costo zero sui mezzi pubblici di superficie. E’ un grande investimento sociale e ambientale che servirà a ridurre il traffico e l’inquinamento rendendo la nostra città più vivibile e sicura.

Nei paesi europei come l'Italia le spese delle aziende che gestiscono i trasporti sono coperte solo in parte dalla bigliettazione (30-35%). Gli studi più innovativi sul settore mostrano che la quota coperta dalla bigliettazione sia paragonabile al costo in termini di personale e mezzi necessario all’emissione e al controllo degli stessi titoli di viaggio.

La gratuità del trasporto pubblico è un investimento anche dal punto di vista economico: la scelte di mobilità sono caratterizzate anche da ingenti costi esterni, che ricadono sulla collettività (i costi associati all’inquinamento atmosferico, all’inquinamento acustico, alla congestione, agli incidenti e ai costi sanitari connessi e all’emissione di gas serra, responsabili del surriscaldamento del pianeta).

Utilizzare il trasporto pubblico fa risparmiare quasi i tre quarti delle esternalità nel caso di autobus e pullman, e le riduce a meno di 1 cent nel caso del tram. Quindi il trasporto pubblico gratuito risparmia sui costi esterni ,molto inferiori a quelli di altre modelli di mobilità, è una scelta politica che costa zero, anzi fa risparmiare.

2) Il Parco dei Fori

Eliminiamo il traffico dal centro archeologico di Roma e costruiamo una ‘spina verde’ che dal Colosseo e dall’Arco di Costantino arrivi verso piazza Venezia, valorizzando i Fori romani, tagliati in due dalla Via dell’Impero e soffocati da smisurate correnti veicolari.

3) Il Tram sul Lungotevere

Realizziamo una linea tramviaria sul Lungotevere che corre da Ostiense a ponte Milvio lungo la riva sinistra del Tevere trasformata in passeggiata , come ricordava Insolera. La linea incontrerà la ferrovia che va all'aeroporto di Fiumicino, la stazione Tiburtina, i tram 8 , 2, 19 e 3 (che va ripristinato), oltre alla ferrovia per Viterbo, le Metro A e B. Collegherebbe tutto il centro storico, dallo Stadio Olimpico a San Pietro.

4) Spazi Car Free nelle periferie

Ridisegniamo gli spazi e le strade con spazi Car free, per la moderazione del traffico e per facilitare la convivenza tra diversi modi di muoversi. Contrastiamo il fenomeno del parcheggio selvaggio (sulle strisce pedonali, in doppia fila, in prossimità di curve ed incroci, sulle piste ciclabili) e liberiamo grandi aree urbane attraverso la pedonalizzazione: non solo per permettere ai cittadini di passeggiare ma per affermare l’idea che Roma si salverà solo se i suoi cittadini (e l’amministrazione) mutano abitudini, cambiano passo e trasformano la propria concezione di mobilità.

5) Piste ciclabili

La bicicletta deve diventare una delle principali alternative concrete promosse dalle nuova amministrazione. Il suo utilizzo ,oltre che migliorare la qualità dell’aria e il traffico, riduce lo stress individuale, aiuta l’umore e l’equilibrio psico-fisico.

Per stimolare nuove abitudini tra i romani estendiamo le piste ciclabili e creiamo una rete organica e strutturata di piste, da affiancare a una rete tramviaria efficiente, e parcheggi nei posti strategici per favorire gli scambi. Noi ci impegniamo a realizzare un modello diverso da chi investe nelle piste ciclabili come “riserve urbane” per pochi fanatici o per le gite domenicali. Accogliamo anche una delle proposte di Salvaiciclisti: realizzeremo un percorso ciclabile in ogni strada di nuova costruzione o sottoposta a manutenzione straordinaria.

6) Gli amici delle bici

Aggiungiamo un vagone adibito al trasporto delle bici su ogni convoglio delle due linee di metropolitana che sia in funzione durante tutte le ore e i giorni e nel sistema ferroviario locale. Inoltre, facilitiamo la creazione di un sistema capillare di ciclo officine che parta dal centro e arrivi fuori il GRA.

7) Un tavolo permanente per l’accessibilità

Il modello di mobilità a cui stiamo lavorando è fatto di accessibilità, intermodalità, servizi pubblici. In esso il trasporto su bici non è un’appendice. La politica dell’accessibilità comporta una riorganizzazione della città e per questo bisogna mettere subito fine all’espansione del cemento, con una delibera apposita del Consiglio, e istituire un un tavolo permanente di consultazione per realizzare una nuova mobilità nei municipi, aperto alla cittadinanza attiva e ai comitati, che abbia anche il compito di promuovere iniziative e campagne di sensibilizzazione ed educazione alla mobilità sostenibile.

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